1921 – 1957: 02 – Mamma e Papà

Luigina Cordone, mia madre.

Mia madre, Luigina (Gina) Cordone, nacque a Genova nel 1921. Era la più giovane di due sorelle. Arrivò anche un fratello, ma morì poco dopo la nascita.

Mia madre, Luigina Cordone nel 1943

La loro madre, Ida Barabino, morì ancora giovane. Suo padre si risposò e nacque una terza sorella: Alba.
Non proseguì la scuola (uno dei suoi grandi rimpianti) e andò a lavorare come apprendista in un laboratorio di sartoria.
Le piaceva scrivere, però. Racconti, per lo più. E cercò di pubblicare alcuni. Senza successo. Alcune delle sue opere sono molto carine, comunque.
Nel 1948 sposò Carlo Gamba. I soldi che il padre era riuscito a guadagnare negli anni erano scomparsi durante la guerra e lei era senza un soldo.

1969 – Le tre sorelle Cordone: Alba, Caterina e Luigina

Mia madre non era una persona semplice.
Aveva una personalità molto forte. Era capace di coinvolgere tutti quelli che le stavano vicino nelle sue regole e nel suo stile di vita. Aveva leggere tendenze compulsive ed era di natura assai ansiosa.
Si sentiva al sicuro solo in compagnia di poche e molto selezionate persone. Vale a dire mio padre e me.
Non sentiva un particolare bisogno di amici e tendeva ad incontrare i parenti solo nelle situazioni inevitabili (Natale, per esempio). Comunque il meno possibile.
Mio padre seguì la sua volontà apparentemente senza rimpianti.

Carlo Gamba, mio ​​padre.
Mio padre Carlo (secondo da sinistra), a 17 anni

Mio padre Carlo Gamba nacque nel 1922. Era un uomo alto e piuttosto bello.
Iniziò l’Univerità (Economia e Commercio), ma la interruppe durante la guerra.
Ai 22 anni, dopo l’Armistizio, fu Vigile del Fuoco Ausiliario. La maggior parte del suo lavoro fu di garantire i trasporti tra Genova ei territori circostanti tra bombardamenti e Guerra CIvile.
Dopo la guerra riuscì a comprare un camion con alcuni soci con l’intenzione di proseguire in qualche modo l’attività del tempo di guerra. Invece la sua ditta di autotrasporti fallì. Quindi trovò un lavoro come impiegato in una società di spedizione. Era persino più al verde di mia madre quando, nel 1948, si sposarono.

Mio padre Carlo al lavoro in porto negli anni ’50

Aveva sempre una frase pronta su qualsiasi argomento (questo è parte della personalità di tutti i Gamba. Una delle cose che li fanno sembrare in qualche modo autorevoli in ogni circostanza).
In ogni caso non posso che essere d’accordo con una delle sue preferite: “Tratta le persone come bestie e come bestie si comporteranno”.
Parte del tipico atteggiamento dei Gamba è la sicurezza: nessuno può fare meglio di loro. “Ci sono tre modi per fare le cose: Quello giusto, quello sbagliato e quello dei Gamba. Non importa se è giusto o sbagliato. E’ così che devi fare”.

Immagini
Carlo Gamba, mio padre, nel 1929
1940 Mia madre (a sinistra), con la sorella Caterina (Rina, a destra) e un’amica
Circa 1955. Mia madre posa su una Lambretta. Si noti che non le sono mai, mai, mai piaciute le moto di qualsiasi tipo. Neanche le biciclette.
Madre, padre e zia Rina sulla Lambretta di papà. Mia madre aveva paura dello scooter e alla fine mio padre lo vendette al fratello.
Mia madre e mio padre nel 1946, da fidanzati.
Mia madre e mio padre circa nel 1953, in posa sul terrazzo di casa a Rivarolo, periferia di Genova

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